ALLERGIE, MA COSA SONO?

Ruffato
Dr. Graziano Ruffato

Medico Chirurgo, Specialista in Ematologia Generale Clinica e Laboratorio

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Cosa sono le allergie? Quando si parla di allergie, si parla di reazioni avverse a "qualcosa", ma che non sempre sono allergie vere. Ogni reazione allergica  è un mondo a sé stante che può coinvolgere un organo, un sistema o più organi contemporaneamente: esistono le allergie respiratorie con il coinvolgimento di una o più mucose singolarmente o contemporaneamente (congiuntive, mucose delle alte vie respiratorie, mucose delle basse vie respiratorie, ecc.); esistono, poi, le allergie cutanee, da sole o combinate con il coinvolgimento delle mucose come quelle digestive e respiratorie; e le allergie alimentari.

Ognuna delle forme di allergia ha proprie cause scatenanti identificabili negli ‘allergeni’.
Questi ultimi sono identificati in quelle molecole che sono in grado, negli allergici e solo in questi, di scatenare i sintomi.

Ma le allergie cosa sono? Perché hanno manifestazioni così varie e talora generalizzate? Perché una reazione allergica può coinvolgere una mucosa fino ad arrivare, nei casi più gravi, ad interessare l'intero sistema respiratorio e cardiovascolare?

Un ampio spettro di manifestazioni cliniche ed il coinvolgimento di così tanti organi si spiega col fatto che l’allergia è una malattia del sistema immunitario, ed il sistema immunitario è presente, con le sue cellule, in tutto il corpo. Ecco, quindi, che potremo avere: congiuntivite con lacrimazione, starnuti, rinorrea (più comunemente conosciuta con l’espressione ‘naso che gocciola’), congestione nasale, broncospasmo, tosse, eruzioni cutanee, prurito, fino ad arrivare ad una forma di grave reazione sistemica che va sotto il nome di shock anafilattico.

Secondo i dati resi noti lo scorso anno in occasione dell’Allergy Day, la Giornata Nazionale dedicata alle allergie promossa dalla Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, si stima che in Europa soffrano di allergie ben 70 milioni di persone e in Italia una persona su tre. A predominare nel nostro Paese sono le forme asmatiche e le riniti associate all'esposizione al polline, agli acari o ai peli degli animali; eczemi e orticaria riguardano invece un più limitato 1% della popolazione, e le allergie alimentari sono più frequenti nella fascia d'età al di sotto dei 18 anni.1,2

La probabilità di sviluppare un’allergia è più elevata se uno od entrambe i genitori sono allergici. Tuttavia la predisposizione genetica non è sufficiente per scatenare un fenomeno allergico: molti sono i casi in cui un paziente diventa allergico pur non avendo allergici fra i genitori, e le allergie sono in questi anni, in forte aumento che non sembra legato solamente alla predisposizione genetica.

Perché si sviluppi un’allergia, oltre alla predisposizione genetica, è necessario che il soggetto entri in contatto con gli allergeni.

Una delle cause dell'aumento delle allergie è l'esposizione ad alte dosi di allergeni: in questi ultimi anni è indubbio che vi sia stato un aumento di allergeni presenti nell’ambiente; basti pensare alle tante sostanze tossiche presenti nell’aria, ai cibi sempre più raffinati e prodotti industrialmente, pertanto ricchi di additivi, aromatizzanti, conservanti, ma anche alle nostre case e ai nostri uffici sempre più coibentati e ‘dominati’ da condizionatori.

Perché l’allergia non è per tutti?

 

Per capire qualcosa di più devo fare una piccola premessa sul Sistema Immunitario. Questo è un insieme di "sottosistemi" ognuno con determinate funzioni: un sottosistema si occupa di virus- batteri e altri corpi estranei; un altro si occupa dei parassiti; un altro effettua la sorveglianza sulle modificazioni delle cellule tessutali, e così via.
I due principali sottosistemi sono chiamati: uno TH1 (produce immunoglobuline IgG ed IgM) e uno TH2 (produce immunoglobuline IgE). Questi lavorano in sinergia e si controllano a vicenda affinché ogni risposta immunitaria ad "attacchi" dall'esterno sia bilanciata e corretta. Nei soggetti allergici il "sottosistema " TH2 è più sviluppato e deviato verso la risposta a molecole in realtà innocue per il nostro organismo come pollini, polveri, alimenti.

Perché alcuni soggetti sviluppano troppo una parte del Sistema Immunitario? Studi scientifici epidemiologici hanno da tempo dimostrato che se durante i primi anni di vita non avviene un normale contatto con  virus e batteri, e se il microbiota (flora batterica normalmente presente in tutte le mucose e collaborante con l'organismo che le ospita) è alterato; non avviene il regolare sviluppo di  una parte del Sistema Immunitario (quella guidata dai linfociti T helper-1 TH1) lasciando il campo libero ad uno sviluppo non equilibrato della sua controparte (quella guidata dai Linfociti T helper-2 TH2), ovvero quella che produce gli anticorpi IgE, responsabili della reazione allergica.

Un buon consiglio per prevenire le allergie? Avere cura dell’igiene personale e domestica senza la pretesa di un ambiente sterile e non assumere farmaci antimicrobici quando non strettamente necessario sono già buone abitudini per limitare questo squilibrio.

Allergie, cosa fare?

In questi ultimi anni la Medicina ha fatto passi da gigante nella terapia delle allergie.

Oggi disponiamo di eccellenti strumenti terapeutici da cui, soprattutto nelle forme acute e iper-acute, non si può prescindere: pensiamo, in particolare, agli antistaminici, ai cortisonici e all'adrenalina nelle forme di shock.

Se si sospetta di essere un soggetto allergico è importante rivolgersi ad un medico allergologo per una valutazione approfondita che comprenderà anche dei test ed eventualmente l’impostazione di una strategia terapeutica appropriata per affrontare al meglio i sintomi e riprendere al più presto una buona qualità della vita.

La Medicina Fisiologica di Regolazione può essere un valido aiuto per la prevenzione e la cura delle allergie! Le dimostrazioni della validità di questo approccio sono oramai innumerevoli, e i medici esperti in queste discipline sono molti in tutta Italia. Parlane con il tuo medico o il tuo farmacista, possono consigliarti la soluzione adatta per te.

Alimentazione: esiste una dieta per affrontare le allergie?

 

Le allergie respiratorie rappresentano una patologia davvero complessa da valutare opportunamente con il proprio medico curante e con lo specialista allergologo. L’alimentazione può svolgere comunque un’importante funzione di supporto: ad esempio è indicata una riduzione di quegli alimenti ricchi di istamina o istamino-liberatori come formaggi fermentati, bevande fermentate, salumi, crauti, tonno, alici, sardine e salmone, crostacei, frutti di mare, caffè, uova, molluschi, pomodori crudi, fragole, cioccolato, alcol, frutta secca, lenticchie e fave. Perché questi alimenti sono sconsigliati? Perché la reazione allergica scatena la liberazione di istamina nei tessuti, e questa è una dei responsabili dei sintomi dell'allergia. Caricarsi di Istamina attraverso l'alimentazione non può che acuire i sintomi.

Talvolta cibi apparentemente innocui e senza manifesta relazione con l’allergia di cui soffriamo possono rivelarsi rischiosi.

Quali fattori favoriscono tale rischio? E perché un cibo che mangio può contribuire a peggiorare un’allergia che invece si manifesta nelle mie vie respiratorie? Ogni allergene è costituito da numerose proteine. Alcune tra esse possono essere più attive di altre nello scatenamento della reazione e vengono definite epitopi.

Sostanze diverse possono avere epitopi comuni, cioè sequenze proteiche identiche. Inoltre, differenti epitopi possono essere contenuti in un solo allergene.  E stessi epitopi possono essere presenti in pollini e alimenti; in acari e alimenti ecc.
Ciò spiega il motivo per cui si possono avere reazioni allergiche cosiddette ‘crociate’ tra due sostanze di natura diversa. La quantità di epitopi in comune ne determinerà inoltre l’intensità (un solo epitopo=reazione meno intensa, tanti epitopi=reazione più intensa).

Facciamo qualche esempio. L’elevata analogia tra sequenze proteiche comuni (epitopi) presenti nella betulla e nella mela fan sì che da febbraio ad aprile chi è allergico ai pollini di questa pianta peggiori l’intensità dei sintomi se consuma anche mele, come pere, kiwi, carote, patate, sedano, albicocche, ecc.

Per lo stesso motivo, chi è allergico alle graminacee (aprile-settembre) dovrà stare attento a consumare le mele stesse, ma anche angurie, ciliegie, meloni, pesche, ecc.

Ricordiamo poi che a complicare il quadro delle allergie alimentari, ci sono le intolleranze che spesso mimano l'allergia, ma che allergia non sono. Il tuo medico di fiducia potrà aiutarti a risolvere anche questo dubbio.

 

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